Torrente Cervo
Torrente Cervo
Di Walter Scandaluzzi
Il Torrente Cervo nasce dal lago della Vecchia a quasi 1900 di altitudine e il primo paese che incontra è Piedicavallo un piccolissimo paese di manco 200 abitanti a 1037 m.sl.m. Il suo letto è classico dei torrenti alpini con cascatelle, correnti e correntine intramezzate da piccoli e grossi massi in acqua che formano interessanti rigiri. Nei boschi di faggio e castagno un comodo sentierino lo costeggia e permette al pescatore di arrivare fino al lago. Dal paese una strada asfaltata porta a Biella fiancheggiando il Cervo che aumenta la sua portata e forma anche grosse buche con profondità elevate. Numerosi sono i piccoli riali che vi affluiscono e i principali sono la Mologna a Piedicavallo, Lurialet a Rossazza e la Chiobba a metà fra i 2 paesi oltre all? Oropa a Biella. In città, fino al ponte del rione Chiavazza, vecchie fabbriche sono a ridosso delle sue acque e gli accessi al letto sono rari. Anche se paesaggisticamente il tratto non è da considerarsi dei migliori delle belle lame, qualche bella buca ed interessanti correnti invitano alla pesca. Dall? ultimo ponte citato a monte le acque sono considerate pregiate. Sono state istituite 2 zone No-Kill recemente, pesca con amo singolo senza ardiglione e quota alzata a 24 cm; Per la trota fario naturalmente.
Ovviamente si insidia prevalentemente la trota anche se da Tollegno a valle sono presenti delle cospicue colonie di vaironi e rarissimi gobioni e cavedani. La provincia effettua un po? di semine di materiale adulto, soprattutto fario,ma l?ultimo anno solo iridee (boh). Sono proprio i piccoli corsi laterali che regalano belle catture dal punto di vista qualitativo. Sono da evitare nei periodi secchi ma quando le pioggie portano loro linfa vitale , avendo buone gambe, si possono fare discrete catture numericamente. La pesca idonea è quella al tocco con corte canne teleregolabili di 4-5 metri; mulinello leggero con in bobina uno 0.18. Montatura finale portante un paio, massimo 3, spaccatine del N 3; amo del N 4/6 per vermi o più grosso per camole. Ferrare appena si avvertono le prime tocche per non fare ingoiare l?esca alle tante trote sotto misura e slamarle in acqua se possibile. Bisogna agire evitando rumori inutili ed è buona norma avere un piccolo impermeabile tascabile a disposizione per i temporali estivi improvvisi. Nel Cervo la canna deve essere in grado di raggiungere anche gli otto metri per pescare correttamente avendo la lenza sotto la punta della stessa e le sezioni dei fili aumentate. Nel gilet dovremmo anche avere oltre alle spaccatine, delle corone e delle spiraline di vario peso per affrontare tutte le situazioni; anche qualche galleggiante tozzo ed intagliato sarà di aiuto nelle grosse buche. A spinning si usi una canna di circa 180/210 cm con mulinello leggero e nylon dello 0.20/022. Qualche rotante del N 2-3 con paletta tendente argentata oltre a un po? di minnows galleggianti e affondanti lunghi 3-5 cm saranno le esche artificiali da usare. Non consigliamo accessi in quanto facilmente trovabili . Proprio dove l? Oropa entra nel Cervo, in via Tollegno, oppure presso il tiro a segno a Chiavazza possiamo entrare nel letto del torrente a prendere i vaironi ma anche parecchie trote fario di taglia fino a 27-28 cm anche se qualcuno racconta di una ?vecchia? in una buca a monte del ponte profonda 5 e passa metri. Consigliamo questo per periodi post piene quando le piogge abbiano eliminato un po? di tracce inquinanti delle fabbriche il cui effetto è aumentato anche dalla scarsa portata idrica causata da prelievi idrici. La cosa è accentuata a valle, fin ben oltre il paese di Candelo ove il Cervo scorre (?) fra spettacolari pareti di tufo altissime. Qua fino a pochi anni orsono vi erano anche bei cavedani oltre alle trote e ai vaironi mentre attualmente la fauna ittica è costituita solo da pesci rimasti dopo le gare di pesca e qualche raro ciprinide. Si arriva costeggiando la cava di ghiaia posta poco prima del ponte che collega i comuni di Candelo e Vigliano. La strada è percorribile fino ad una sbarra che impedisce il proseguimento in auto. Per i vaironi usare bolognesi di 5-6 metri, filo in bobina dello 0.14. Finali dello 0.10 con ami del N 18 su cui innesteremo piccolissimi vermi nel tratto pregiato o bigattini (cagnotti come si dice nel biellese); Galleggiante a pera rovesciata da 1.5 a 3 grammi a seconda della corrente tarandolo con torpille per ¾ della portata e completando con pallini del N 7 e 9 a piombo tenero in modo da poterli far scorrere sul filo all? occorrenza. Possiamo anche salire fino allo 0.12 di finale se presumiamo che qualche bella trota sia nei dintorni.
Scendiamo ancora verso valle percorrendo la statale che porta a Vercelli e arrivati in località Crocicchio alla rotonda svoltiamo verso Buronzo fino a trovare il torrente che ha assunto l?aspetto ?padano?. Una strada prima del ponte porta quasi al letto. Il posto non è male anche se il colore dell?acqua non è bella ogni tanto. Da qui a valle in alcune occasioni un paio di rogge (una visibile dal ponte autostradale) ne sporcano l?acqua rendendola più o meno torbida e parecchie volte a monte di Formigliana uno scaricatore del Canale Cavour pensa bene di renderla di colore indefinibile. In altri giorni invece si ha sensazione di un torrente poco inquinato: Un rebus!!!! I pesci ci sono però; Carpe e barbi parecchi conesemplari di mole, in netta diminuzione i cavedani anche se presenti con qualche grosso soggetto, siluri ben radicati con catture fino a 15-20 kg , qualche luccio. Scendendo verso il capoluogo risaiolo ogni strada o stradina sulla sinistra porta al Cervo. Dopo Caresanablot si entri in Vercelli e un paio di sterrati portano al Sesia. Una volta giunti sulla riva di questo fiume, dirigendosi a Nord si arriva alla confluenza. Giudicare quale sia il più grosso dei 2 corsi d?acqua è quasi impossibile Il Cervo qua ha percorso oltre 60 Km! I cormorani hanno predato a lungo ma anche aironi e affini portano i loro bei danni mangiando rane e pesciolini nei piccoli fossi e nelle risaie. L?antica cultura dell? allevamento di carpe e tinche nelle risaie è scomparsa per questo.
In questi 20 e passa Km finali siamo nel regno della pesca a fondo che si attua usando attrezzature da ledgering od agendo con montature tradizionali che prevedano piombo piatto, piccolo gommino di gomma salvanodo, girella e finale. Volendo ci si può cimentare anche alla passata ma non conviene. Se vogliamo insidiare le carpe e poche tinche è consigliabile usare il Method pressando pastura idonea dove avremo inserito dei chicchi di mais sminuzzati. Alcune fiondate dello stesso ,ma intero, nella zona dove lanciamo l?esca aiuterà i ciprinidi a mantenersi in zona. Filo dello 0.30 in bobina del potente mulinello e finali dello 0.25 sono sufficienti per salpare le prede; ami dorati del N 8 per rendere l?esca più mimetica. I barbi europei si sono aggiunti ai nostrani e in questa pesca useremo pasturatori classici da 50 a 120 gr ben riempiti di bigattini. Se si svuotassero troppo in fretta una o due foglie di qualche pianticella messa all? interno degli stessi fanno si che la fuoriuscita delle larve sia più lenta. Lanciamo sempre nello stesso punto e spesso; qua non vi è nessuna limitazione per i ?cagnotti?! I fili saranno un po? ridimensionati rispetto al Method ma sarà meglio non scendere sotto lo 0.20 come finale ed avere sempre il guadino a portata di mano. Nelle ore serali si ricerchi qualche anguilla ancora presente usando grossi vermoni avendo la consistente possibilità del siluro. Questi sono ben disponibili anche verso il calamaro , quelli decongelati sono ottimi, innescati su grossi ami.
Ottima postazione per questo ultimo ma anche per le carpe è la grossa lama a valle del ponte di Formigliana. Appena passato il paese si giri a sinistra e poi a destra al primo sterrato un po? in discesa.
Una diga la origina e la corrente è quasi sempre lenta. Torna alla mente un episodio di qualche anno fa che merita di essere raccontato a dimostrazione della imprevedibilità della pesca. Appena a valle della diga padre e figlio pescavano a passata con fili abbastanza robusti per la tecnica. Il padre aggancia e porta al guadino una marmorata sui 2 kg certamente finita nel torrente dal canale Cavour attraverso lo scaricatore a monte. Il figlio dice di insidiare i barbi ed infatti ha una montatura raggruppata verso il basso. Non li prende e decide di provare per i cavedani; Smonta la lenza e cambia tutto adottando fili, ami e disposizione dei piombi più adatti al furbo ciprinide. Qualche sfiondata di bigattini e via. Indovinate cosa prende quasi subito!!!
Lo spinning è da fare specie in autunno e inverno verso qualche luccio usando grossi rotanti o minnows ma non illudiamoci molto anche se alle stesse esche posso darci i siluri. Negli ultimi anni, specie da Quinto a valle, nel periodo freddo escono dei grossi cavedani fino a un paio di kg che assalgono minnows di 5-7 ed anche oltre cm, ma dovremmo utilizzare attrezzature più leggere.
Ottime alternative trovassimo acque alte, ancor più dell? Elvo che confluisce nel Cervo dopo Collobiano, sono Il Rovasenda e la Marchiazza.
Entrambi affluenti di sinistra sono piccoli torrenti che si prestano bene alla passata e al fondo. Assenti i siluri vi sono però discrete carpe e anche cavedani in quantità maggiore che nel Cervo. Pochi i barbi specie nella Marchiazza ove però sono state registrate occasionali e strane catture di persici reali. Questo torrente si raggiunge deviando sempre dalla statale , dopo Quinto, per la Valsesia. Al minuscolo paese di Oldenico l?unica via a sinistra porta al torrente. Per il primo citato invece si devi sempre a Formigliana e dopo il ponte sul Cervo a destra per Villarboit . In prossimità del paese devieremo a destra invece di entrare nello stesso e dopo un Km e mezzo uno spiazzo sulla sinistra ci indicherà la postazione migliore del torrente.
Negozi di Pesca:
A Gaglianico alle porte di Biella all?inizio di Via Montegrappa troviamo un ottimo negozio con ampie possibilità di scelta per svariate tecniche. Il proprietario effettua piccole riparazioni
Luciano Pesca
a Vercelli (VC) - Strada Casale, 42 Tel 0161 212214
A pochi metri dal Sesia il negozio è metà dei garisti al colpo della zona e offre anche ampia gamma di articoli per fondo, spinning e quanto altro.
Provincia di Biella con sede in Via Luisetti Virgilio, 5 Tel 015 8495122
http://www.provincia.biella.it/on-line/Home.html
UFF Caccia e Pesca Biella in Via Gersen aperto lunedi' e martedi' : mattino dalle 09,00 alle 12,30 pomeriggio dalle 14,30 alle 16,00, mercoledì e venerdì : mattino dalle 09,00 alle 13,30, giovedì : dalle 09,00 alle 16,00. email: massimo.scanzio@provincia.biella.it
Il numero di telefono del centralino, per avere maggiori informazioni, è lo 015 8480611.
Ufficio Caccia e Pesca Vercelli Via XX Settembre 45 Tel 0161/590431 email: varaldag@provincia.vercelli.it
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